Oggi in Italia è la festa del papà
ma a casa nostra è anche il compleanno di mio marito e, come tutti quelli che hanno compiuto (e compiranno) gli anni in questo periodo, abbiamo festeggiato da soli, in casa. Triste? Macchè! Per lui è stato il miglior compleanno possibile: l’essere più “eremitico” che abbia mai conosciuto, che ha sempre odiato quando gli organizzavo feste a sorpresa, ha detto: “hai visto, il Covid-19 ha fatto anche qualcosa di buono“.
Così, mentre lui stuccava le pareti da riverniciare per approfittare di questo tempo libero e di allontanamento forzato dal lavoro, noi abbiamo preparato, nell’ordine:
- addobbi, rigorosamente riciclati
- pranzo, rigorosamente surgelato
- lavoretti, rigorosamente alla faccio-con-quel-che-ho
Come si diceva, la quarantena ci ha regalato il tempo per fare quello che mai avremmo fatto altrimenti, per esempio (cominciare a) svuotare la soffitta dei miei. Giuro che scriverò un post specifico sull’argomento – che potrebbe essere anche un libro, considerato tutto quello che ne sta uscendo fuori – ma intanto vi racconto che ho ritrovato un enorme cuore gonfiabile di plastica rosa, regalato chissà quando da chissà chi, con la scritta buon compleanno e Lupo Alberto che stappa una bottiglia. Dico: Lupo Alberto! Cos’erano, gli anni 70? Beh, non avrei certo potuto buttarlo, allora che faccio? Lo riciclo per il compleanno di mio marito!
Giunta l’ora di preparare il pranzo mi affaccio al frigo. Avendo seguito alla lettera le istruzioni di preparazione alla quarantena (non dimentichiamoci che ho vissuto per 10 anni con la mochila de emergencia post terremoto pronta sotto al sedere), avevamo fatto una bella scorta di viveri a lunga scadenza che ci ha permesso di preparare antipasto, primo e secondo tutto di pesce, oltre a un bel tiramisù specialità della casa. La candelina, ovviamente, anche quella riesumata da compleanni ormai immemori.
E dopo i festeggiamenti da compleanno ci siamo preparate per quelli da festa del papà. La maestra (una di quelle scansafatiche di cui si diceva qui) aveva inviato ai bambini un tutorial per realizzare un lavoretto in casa e invece di limitarmi a guardare mia figlia per darle una mano, ho pensato di farne uno anch’io, uguale (ma solo nella mia mente), per mio padre. Però in casa non avevamo altro cartoncino, quindi ho stampato la sagoma della coppa su un semplice foglio A4, l’ho ritagliata, incollata e poi ho pensato bene di colorarla con le tempere. Senza calcolare che l’acqua in cui avevo diluito i colori ha completamente inzuppato il foglio, portandolo ad accartocciarsi su se stesso e facendo quasi crollare la mia opera d’arte. Ma ciò non mi ha fermato: con piglio trionfante, dopo cena, ho regalato a mio padre la coppa per il papà migliore del mondo e fra le risate (sono nota per la mia autoironia) siamo riusciti a vivere una splendida giornata anche oggi.
Ma vuoi vedere che questa reclusione ci porterà davvero tante cose buone?!