LA DONNA CHE VOLLE DIVENTARE SCIAMANO – L.V.ANDREWS
SINOSSI:
La protagonista del libro, Lynn, è una collezionista d’arte americana che, inspiegabilmente attratta da un misterioso cesto da sposa visto durante una mostra a Bel Air, decide di andare a cercarlo in una riserva di indigeni Cree in Canada, dove sembra che questo sia custodito. Immediatamente la ricerca dell’oggetto si converte in una ricerca di se stessa e la donna che può aiutarla a recuperare il cesto, diventa la sua maestra. Agnes Alce Fischiante è una vecchia sciamana indiana che le insegnerà tutto quel che è necessario per recuperare il cesto dalle mani dello stregone Cane Rosso, evitando di rimanerne uccisa. Il cesto, infatti, non rappresenta altro che il potere nella continua lotta tra maschile e femminile da cui Lynn potrà solo uscire vincitrice. O morta.
LA MIA OPINIONE:
Il libro, scritto da Lynn V. Andrews, fu pubblicato per la prima volta nel 1984 e, con gli altri due libri della fortunatissima trilogia, è stato a lungo nella classifica dei Bestseller del New York Times. La storia scritta da questa ormai famosa insegnante di sciamanesimo, autrice di 19 titoli e fondatrice della “Mistery School”, viene presentato come autobiografico. Prima di iniziare a raccontarci le sue avventure con Agnes Alce Fischiante e Cane Rosso, Lynn scrive nella prefazione: “Questa è una storia vera”. E proprio questa è stata una delle principali critiche rivolte all’autrice da quella buona fetta di lettori insoddisfatti, che hanno lasciato le loro critiche un po’ ovunque sui siti di vendita online.
Naturalmente questa è sempre la domanda più ricorrente e la critica più facile e frequente quando si toccano temi che stanno al limite fra “realtà” e mondo non ordinario, o che addirittura lo superano, quel limite, cercando di descrivere con parole “umane” situazioni, eventi, sensazioni difficilmente spiegabili con un dizionario così ridotto come quello umano. Tutti quelli che, come noi, hanno sperimentato sulla propria pelle alcune di queste situazioni, iniziazioni, o semplicemente presenziato a rituali sciamanici di cui poi hanno potuto verificare gli effetti, sanno che certe critiche non dovrebbero nemmeno essere prese in considerazione. Eppure in questo caso, anch’io sento che c’è qualcosa che non convince del tutto…
Il modo in cui viene raccontata la storia, attenta a certi dettagli ma totalmente carente su altri; lo svolgimento sbrigativo; la chiamata ricordata solo se e quando necessario; una dichiarata ma poi quasi del tutto assente ricerca di sé, insomma, un insieme di sensazioni che non mi hanno mai abbandonato durante tutta la lettura e che mi hanno lasciato con la convinzione che Lynn non amasse a sufficienza il mondo “cree” per poterne diventare un’eletta e portavoce nel mondo dei bianchi, come lei stessa si dichiara nell’ultima pagina.
Sicuramente per fare una critica accurata dovrei leggere la versione originale ed assicurarmi che non sia un problema di traduzione, ma sinceramente temo non sia così. Le pagine del libro dedicate all’american style of life di Lynn sono, in percentuale, molto poche, eppure lasciano trasparire l’amore, il godimento che essa prova nel muoversi in certi luoghi, usare certi indumenti, mangiare determinati piatti in locali speciali. Niente di tutto questo è riscontrabile nella sua esperienza di vita nella riserva in Canada in cui, stando a quanto si legge, le persone si nutrono ESCLUSIVAMENTE di carne di cervo essiccata e tè. Io personalmente non sono riuscita a percepire nessun tipo di piacere che questa esperienza possa aver risvegliato in Lynn, tanto da convincerla a continuare il cammino con la maestra Agnes Alce Fischiante, di cui si descrivono sempre i modi bruschi, il cattivo carattere, la violenza nelle parole e nei gesti. Un mondo a cui, personalmente, non credo che il testo renda onore e per questo non mi meravigliano le critiche fatte da alcuni discendenti cree di Manitoba.
Eppure il libro, e quelli venuti in seguito, sono stati un successo clamoroso, soprattutto negli Stati Uniti. Forse perché stiamo parlando di oltre 30 anni fa, quando il mondo dello sciamanesimo non era certo così conosciuto e diffuso come oggi. Allora ringraziamo la Andrews almeno per questo: per aver aiutato nella diffusione dello sciamanesimo e magari chissà, anche per aver mantenuto l’attenzione sulla situazione delle riserve indiane.
LO CONSIGLIEREI?
Lo consiglierei solo come una lettura da comò, per chi ama viaggiare in mondi paralleli prima di addormentarsi, ma senza aspettarsi di ricevere grandi illuminazioni su un testo che resta, secondo me, troppo superficiale e non arriva a toccare le corde profonde della donna come vorrebbe.
Il libro ormai è fuori catalogo quindi potete comprarlo di seconda mano o, ancora meglio, farvelo prestare da qualcuno perché, sinceramente, temo che potreste pentirvi degli 8/10 euro spesi…
LA CITAZIONE:
“Che cos’è una donna di medicina? Noi siamo viaggiatrici tra le dimensioni, non farti intrappolare nei prismi dell’eternità, comincia a pensare con il tuo stomaco. Ci sono due cani che fanno la guardia nel tuo stomaco. I loro nomi nella tua lingua sono gelosia e paura.”