Evviva! Il compleanno è pronto!
(in realtà ormai è già andato, ma quel giorno è stata la prima volta che ho potuto fare questa esclamazione di giubilo!)
Reduce dei compleanni precedenti e sempre più convinta della necessità di cose semplici, naturalmente anche quest’anno abbiamo optato per la festa all’asilo.
I vantaggi li avevo già elencati nel compleanno # 5 ma quest’anno è andata ANCORA MEGLIO:
abbiamo abbattuto la “festa tematica” e abbiamo semplicemente scelto cose che ci piacevano perchè ci piacevano.
Gli inviti li ha voluti fare per forza, ma li ha fatti lei (quasi) da sola: buste e fogli A4 sagomati con forbice zigzag, colorati a mano e via.
Qualche decorazione riciclata (ho il vizio di mia nonna di non buttare mai nulla e in questo mi sento un po` peruviana…) e stuzzichini studiati anche per colorire il tavolo:
porcospini di formaggio, olive, wurstel; grissini ricoperti di cioccolato colorato; marshmellows allo spiedo (erano celesti ma nessuno si è lamentato) e poi mini pizzette, tartine di olive, alfajores, puppe di monaca (meglio note come meringhe )…

E così quando, mezz’ora prima dell’orario stabilito, era tutto pronto, con immensa felicità ho gridato quello di cui sopra: “Evviva! Il compleanno è pronto!”
Anche la piñata è stato uno spasso stavolta: ho trovato il mitico “palloncino/piñata” (che a dirla fra di noi, vuoto e sgonfiato sembrava un enorme, orribile preservativo), con la bocca grande per farci entrare caramelle e coriandoli che poi si gonfia e al primo tocco esplode, lanciando le leccornie tutto intorno.
E allora è già il momento della torta: bavarese di fragola su base di cioccolato, la sua preferita. Unica decorazione richesta: la candelina di Frozen. Ci possiamo stare. C’è stato solo un attimo di panico quando il babbo, orgoglioso, facendo il suo ingresso trionfale, si è trovato davanti un bambino che gli ha tirato una pallonata proprio sulle spruzzate di panna montata ed ha sibilato: “ora l’ammazzo!”
Invece non c’è stato nessun morto, nè ferito lieve: tutto è andato per il meglio e alla fine anche noi ci siamo divertiti, dato che hanno partecipato anche i nostri amici, che sono anche amici suoi “nonostante – come dice lei – siano adulti“.
Un tocco personale io però l’ho voluto mettere lo stesso (deformazione da immigrata?): i piattini di pino fatti a barchetta e portati dall’Italia, invece di quelle orribili scatoline porta torta di plastica.
L’intento era ovviamente quello di fargli mangiare la torta in loco, invece di portarsela via, ma si sa: non sempre si può vincere.
Piano piano… e per ora:
Buon compleanno a noi!