E passò anche Halloween.
E sinceramente penso che sia stato il primo che ho vissuto davvero… perchè quando abitavo negli States mi godevo il clima, ma ero troppo grande per fare il “porta a porta”; invece ieri ho accompagnato mia figlia ed i miei nipoti a cercare di riempire le loro zucche di plastica. Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta!
Ora, non chiedetemi da cosa erano mascherati i ragazzi perchè, sinceramente, non lo so.
Il cugino maggiore lo dichiarava spudoratamente e il suo travestimento era soltanto un cappuccio nero, occhi dipinti di nero ed un martello di legno in mano.
La cugina del mezzo aveva un vestito da strega ed un cappello tipo 4NonBlondes dei tempi d’oro.
La cugina piccola doveva essere Minnie Strega, ma di Minnie non aveva voluto indossare le orecchie nè il trucco, solo il vestito e poi un cappello a punta che è durato 10 minuti, perchè nel vortice della folla le cadeva e non ce la poteva fare.
Io avevo addirittura riesumato il mio vestito da Trilly (e scusate ma che gioia rinfilare un pezzo che indossavi a 19 anni! Aaaaah!) ma non ho fatto in tempo ad andare a casa per cambiarmi… quindi dal lavoro direttamente alla strada.
E la strada era praticamente inondata da un’orgia di bambini e genitori che si infilavano in tutti i negozi possibili gridando “Dulce o truco?” Molti allunagavano il dolce, ma tanti altri si limitavano alla solita scusa del “Non ne abbiamo più”. Purtroppo la mia foto nella ressa è venuta uno schifo, ma era veramente fantastico vedere una vetrina inondata di dolci con su appeso un cartello che dichiarava che erano finiti…
Chi davvero voleva contribuire è andato a cercare tutto quel che aveva, e allora ci siamo ritrovati con in mano anche delle bustine di zucchero; ma il più bello è stato il dentista, che aveva preparato delle meravigliose confezioni di marshmallows per l’occasione. Strano non ci abbia appiccicato anche un biglietto da visita, del tipo: ricordati delle carie che ti ho procurato e vieni che te ne libererò!
Così, mentre vagavamo come anime in pena al calare della notte, il centro ha cominciato a trasformarsi e la festa dei bambini si apriva a quella dei grandi: le disco iniziavano a tirar fuori le decorazioni e le casse di birra e la polizia cominciava a schierarsi davanti alle disco in assetto da guerra. E badate che non è una battuta: c’erano davvero i carri armati per strada, pronti ad evitare le resse e risse che un anno fa distrussero mezza città.
Ma per noi era già ora di rientrare. Peccato fosse impossibile: per il tragitto che di solito si fa in 20 minuti ci volevano almeno 2 ore, così babbo mi chiama e mi suggerisce di restare fuori ancora un po’, per aspettare che la situazione si calmasse. Allora che si fa? Andiamo a mangiare la pizza e concludiamo la serata in bellezza!
Ma non pensate che sia solo tutto rose e fiori: ricordate che l’anno scorso avevo raccontato delle sfilate degli incalliti religiosi guastafeste?! Ecco, li ho incontrati anche quest’anno quando, più silenziosi e subdoli, mi hanno semplicemente messo in mano un volantino fatto in modo assolutamente professionale, costato chissà quanto, con su le parole magiche:
“Sappiamo che la notte delle streghe, o Halloween, è per il mondo esoterico e dei satanisti il momento ideale per le opere di magia (…) La profezia dichiara che questi peccati saranno la ragione che scatenerà la ira di Jehova nostro Dio e le sette piaghe.”
Ovvia, allora anche quest’anno ci siamo guadagnati l’inferno!