Rinnovare il guardaroba, si diceva.
A volte per sfizio, vanità, o semplicemente necessità.
Io stavolta mi ritrovo in tutte le categorie, contemporaneamente.
Necessità perchè – come più volte ripetuto – nelle nostre valigie abbiamo messo di tutto tranne vestiti e quei pochi che ci siamo portati dietro non sono comunque adatti a quelle stagioni che ormai avevo quasi dimenticato…
L‘autunno,
con gli alberi che cambiano colore e riempiono i marciapiedi di foglie, trasformandoli in armi letali dopo una giornata di pioggia, arrivata senza preavviso in un orario qualunque.
(Ad Arequipa non ci sono alberi ma solo arbusti senza foglie e piove – 2 gocce – esclusivamente a gennaio/febbraio, nel pomeriggio.)
L’inverno,
con il vin brulè sorseggiato davanti ad un camino scoppiettante che riscalda l’aria gelata e fa diventare godereccio anche il freddo pungente, dal quale puoi comunque salvarti accendendo il riscaldamento.
(Ad Arequipa non esiste il riscaldamento ne’ tantomeno i caminetti, perchè non fa mai troppo freddo, a meno che non scendi al Canyon del Colca e allora puoi anche morire congelato, con un bicchiere di pisco in mano).
Ma adesso che siamo qua, all’arrivo del famigerato cambio dell’armadio, mentre le persone normali soffrivano… io godevo! Perchè in fondo in fondo sentivo la mancanza dell’odore del freddo, del piacere di usare un maglione di lana anche all’ora di pranzo e un paio di scarpe sapendo che poi non le rimetterò più fino all’anno successivo.
Perchè è facile dire: “Bella la primavera tutto l’anno e vivere su un’isola per stare sempre in costume e usare la stessa roba…”
Invece io vi assicuro che dopo un pò ci si stanca di non vedere mai un cambiamento anzi, penso seriamente che anche il corpo e la psiche ne risentano negativamente.
Ogni giorno di ogni mese di ogni anno sempre uguale: tiepido al mattino, caldo afoso nel pomeriggio, fresco la sera e freddo la notte. Che significa: t-shirt con maglioncino sopra e giubbotto sotto braccio. Tutto l’anno. Tutto gli anni. Riuscite ad immaginare la monotonia?!
In una situazione del genere le persone come me, che comprano e indossano più per necessità che per piacere, sono praticamente spacciate! Il loro (nostro) armadio rischia di non rinnovarsi per secoli ed effettivamente è quello che è successo a me… Che se anche ogni tanto partivo alla ricerca di uno sfizio, tornavo regolarmente a mani vuote perchè se compro, che almeno sia di qualità e buongusto. E finalmente ho trovato soddisfazione in queste settimane di rinnovamento, in cui abbiamo dovuto rifarci tutto: dalle mutande al pigiama!
Maglioni di soffice lana merinos con colori caldi e accesi e tagli moderni (un po` troppe paillettes in giro per i miei gusti ultimamente, ma vabbè);
Vestiti longuette, caldi e morbidi, che puoi indossare senza che ti chiedano se sei incinta (e, se non lo sei, perchè ti vesti sgraziata e nascondi le forme);
Pantaloni larghi di tessuto anche altro rispetto al cotone, non sempre e solo il tremendo pantacollant (però lunghi, per favore, che questa storia di continuare ancora a congelarsi le caviglie per moda non ce la faccio proprio, infatti uso…)
Calzini allegri, pieni di colori e disegni, oppure brillosi che sembra tutto un 70’s dancehall (ho un debole per le calze, lo ammetto) e finalmente ADDIO al terribile calzino di spugna bianca sotto il mocassino nero;
Borse belle e resistenti, fatte bene, di tutte le forme e colori e di vera pelle (non più plastica usa e getta made in China o Gamarra);
Scarpe M O D E R N E per cui vale quanto sopra: la pelle, la qualità, la comodità, la resistenza e modelli eleganti davvero (basta scarpe con plateau in stile pornodiva alla festa dell’asilo mattutina)
Naturalmente ho comprato sia in negozio (i piccoli negozi di quartiere, preferibilmente di parenti e amici), sia online, ma da siti che valgono la pena, come per esempio l’armadio verde (di cui vi racconterò dettagliatamente più avanti) e finalmente siamo a posto. Pronti per affrontare un
magnifico, freddissimo, attesissimo inverno!