Era da un po` che volevo parlare della pipì nei bagni pubblici, ma ci sarebbe così tanto da dire che mi trattenevo.
Proprio come succede a volte, quando non c’è un bagno (o uno decente) nei dintorni, e ti trattieni. I bambini, invece, non ce la possono fare. E allora io, madre di figlia femmina, mi sono improvvisamente resa conto che non sono nata facendola “a squat”!
Sicuramente da qualcuno (mia madre?) ho imparato a fare l’equilibrista, a non toccare nulla, a farla con la borsa al collo tipo San Bernardo, a prendere bene la mira mentre allunghi la gamba per mantenere chiusa la porta rotta, a trovare resti di fazzolettini nelle tasche sfondate della borsa ecc. Ma quando è successo? E come? Esiste un campo d’allenamento?
Forse ingenuamente, ho sempre pensato che “Che fortuna con i figli maschi!” Perchè stando in piedi (almeno quando sono più grandini) il problema dell’appoggio non c’è. Sempre che non scappi la cacca, perchè allora sì, siamo tutti nella stessa…
Poi, l’altro giorno, ho trovato questo:
Il post dice che il cartello era in un bagno femminile, anche se il pene della prima figura è evidente… Fatto sta che si sono scatenati i commenti: è giusto obbligare gli utenti a sedersi su una tazza pubblica? E voi, come la fate?
Le fazioni che si son create erano:
- chi la fa senza appoggiarsi – La Maggioranza. (Qualcuna qui ha addirittura ammesso di riuscire a farla in piedi, complimenti!)
- chi ricopre la tazza di carta igienica prima di sedersi – Fetta intermedia
- chi usa i “coni” – La Minoranza. (Ammetto che il Go Girl non l’ho mai provato e non pensavo fosse tanto diffuso, anche perchè il mio amico dice che nel suo sex shop non si vende affatto bene…)
Ora, come ho già detto, io appartengo al primo gruppo, il partito dello squat, ma mia figlia è ancora troppo piccola, non ci arriva e qui i bagni a misura di bambino sono più unici che rari… Quindi passavo alla soluzione 2: mummificare la tavoletta, giusto per essere sicura che anche le mani, in posizione di appoggio, non avessero nessun contatto con il chissacchè. Ma questo non basta. (L’ho sempre sospettato ma sono un’inguaribile ingenua).
Nonostante qualcuno affermi che dal sedere non si prendono malattie, la mia amica ginecologa è di tutt’altro avviso e un giorno, mentre eravamo in giro insieme, alla domanda: “Ma secondo te, come posso fare?” Rispose semplicemente:
– Basta che la fai salire in piedi sulla tazza! –
E cavolo: L’ILLUMINAZIONE! Ma com’è che non ci avevo mai pensato?!
Confesso che il fattore civile (non sporcare il cesso con le scarpe) non mi ha proprio sfiorata, soprattutto perchè dove viviamo noi il concetto di igiene è particolare e non è che sia proprio un problema nazionale, ecco.

Fatto sta che ho detto: “Dai, facciamo come dice lei! Sali su e fai pipì!”
Manco per sogno! Le è preso un attacco di nervi, guardava il gabinetto come fosse una piscina infestata di squali e nulla, non ha voluto provare.
Quando ho scoperto che un’altra cara amica (adulta eh!) usa questa tecnica, sono tornata all’attacco: “vedi, prova a fare come lei…”
Niente, la risposta era sempre: assolutamente no.
Alla fine, qualche tempo dopo, l’amica ginecologa è riuscita a convincerla e ci ha provato, ma ovviamente si è bagnata e quindi adesso non ne vorrà più sapere davvero.
Morale? Noi continuiamo con la carta (i copriwater non si trovano), che portiamo sempre con noi in perfetto stile peruviano, perchè come già dissi una volta: qui la carta igienica si trova ovunque meno che nei bagni
ma voi, vi siete mai arrampicate sul cesso?!