Certo capitano tutte a te,
mi disse un’amica quando le raccontai che un giovedí pomeriggio il direttore della scuola in cui insegno cinema, mi chiamó per uno strano invito:
“Mi accompagneresti un paio di giorni al mare? Ci manca un giudice per Miss Universitá, dato che Miss Arequipa ha rinunciato e dobbiamo sostituirla. Si parte domani mattina.”
“Ma, come faccio con mia figlia?”
“Non ti preoccupare, portati una baby sitter che pagano tutto loro!”
E dato che io la baby sitter non ce l’ho (si, lo confesso: sono una madre che pulisce, cucina e bada alla figlia da sola, essere piú unico che raro nell’alta societá peruviana), ho chiamato la mia amica Renata e le ho detto: “Te li vuoi fare 2 giorni al mare, tutto pagato, in cambio di un paio d’ore con Ginevra?”
Giá il fatto che avessero mandato una macchina privata a prenderci era un buon segno, ma non ci aspettavamo certo tanto lusso (tutto da considerare rispetto agli standard del luogo, ovviamente).
Quando siamo arrivate, dopo poco piú di 3 ore di viaggio, all’albergo “da turisti” di Ilo, ci siamo sentite per un attimo catapultate in Europa (anche se la piscina sulla spiaggia mi ha fatto ricordare di piú il Messico…): non soltanto la camera era bella, pulita, con i piumini bianchi sul letto invece delle solite copertone di lana da una tonnellata ciascuna, ma il bagno era veramente un bagno!
C’era la vasca-doccia, c’erano GLI ASCIUGAMANI, lo specchio da trucco, addirittura BAGNOSCHIUMA E SHAMPOO ma soprattutto: C’ERA IL PHON, questo sconosciuto.
Mi veniva quasi da piangere, sembrava tutto perfetto con il balcone vista mare e l’immancabile tv, quando un oggetto speciale ha attirato la mia attenzione: la macchinetta per le zanzare! No, questo é troppo anche per l’hotel di lusso. C’é sotto qualcosa.
E infatti il giorno dopo siamo state mangiate vive da questi minuscoli moscerini che lasciavano crateri sulla nostra pelle bianca traslucida.
Era ovvio: niente é gratis. Ma in fondo, 2 gocce di sangue per un weekend da Misses si possono pagare, no?!
Quando siamo arrivate alla Disco in cui si svolgeva l’evento mi hanno truccata come un mignottone (in stile con le candidate insomma), mi hanno fatto sfilare sul palco in mezzo ai palloncini, gli striscioni e le bombarde dei sostenitori di ogni facoltá e poi mi sono finalmente seduta sul podio dei giudici, fra le risate di Renata e l’ammirazione di mia figlia che, per l’occasione, si era voluta vestire da principessa.
Dopo una furiosa discussione per decidere la vincitrice (credetemi, é stato davvero difficile scegliere fra chi dichiarava che il suo personaggio favorito era Madre Teresa e chi invece “mia madre per avermi dato la vita”), siamo finalmente andati a cena. Pollo arrosto e patatine fritte alle 2 di mattina. Ovvia, pronti per la giornata in spiaggia!
In realtá il problema non era tanto il freddo porco (in questo emisfero infatti é inverno), quanto piuttosto il mare mosso; quindi abbiamo optato per il bagno in piscina. Ed eccole lí, le gringhe sotto il sole, con le figlie a culo all’aria nell’acqua gelata!! Appena ci hanno viste, con la scusa di una visita in giro per la cittá, ci hanno subito riportate dentro. Ma noi avevamo giá avuto quello che volevamo, e la super mangiata di pesce é stata solo un piacevole extra.
In serata ci hanno rimandati a casa con una mini van, di quelle in cui viaggiano una 15ina di persone e il viaggio sarebbe stato tranquillo se il conduttore non avesse deciso di mettere in loop una triste canzone d’amore argentina degli anni ’50 (pena,pena,pena,pena de mi bocaaaa).
Sono sicura che é colpa sua se la bambina seduta dietro a noi ha vomitato (e per fortuna stavolta non é stata la mia)!
Comunque sia chiaro che ce la siamo spassata, noi 4 donne in libertá, e che agli organizzatori ho giá detto:
“Per l’anno prossimo non ci sono problemi. Io ritorno!”