Accidenti, son rimasta indietro… e dire che di cose da raccontare in questo fine/inizio anno ce ne sono eccome!
Allora proverò a recuperare il tempo perduto, riassumendo per temi le nostre storie 🙂
TEMA 1: REGALINI FATTI A MANO
Partiamo dalla fine del 2012, quando ci si avvicinava ad un “riepilogo” quasi obbligato; con i buoni propositi per l’anno nuovo, i sogni, i rituali e chi più ne ha, più ne metta!
Una mia tradizione – che forse è un pò mania – è quella di andare a rispulciare tra le vecchie cose dimenticate nei cassetti o negli angoli più bui di armadi e ripostigli. Ci trovo sempre qualcosa di interessante: vecchi ricordi inutili che decido lo stesso di continuare a tenere lì, oppure altri oggetti per cui penso sia davvero venuta l’ora di andarsene.
Quando mi dedico a questa “ripulitura” sul finire dell’anno, sono sempre più predisposta a BUTTARE, perchè sono convinta che le cose vecchie fanno ristagnare l’energia e che, essendo all’inizio di un nuovo ciclo, ci sia invece bisogno di smuoverla e farla circolare, quell’energia.
(Tra l’altro ho scoperto che fra i blog di mamme questa pratica spontanea e vitale viene definita “decluttering” o “space clearing” ed è spiegata con regole precise e quasi matematiche…)
Comunque, durante le pulizie di questo fine 2012, mi son ritrovata fra le mani 2 cosette fatte da me tanto tempo fa…quando ancora mi portavo dietro una panza danzante e mi preparavo a ricevere con quei piccoli doni il mio angelo in arrivo. Ma soprattutto quando ancora mi prendevo tempo per me e per il “fai da te“!
Naturalmente le ho conservate, soprattutto perchè funzionino da amuleto e mi “restituiscano” un pò di quel tempo e di quella voglia di fare.
E ora ve le mostro:
La foto di apertura è la copertina di quello che doveva essere un album in cui avrei raccolto i pensieri pre-nascita, qualche poesia (di quelle che trovavo per caso su libri, giornali o anche sui muri; che mi colpivano e allora cercavo di appuntare su fogli di fortuna o fazzolettini di carta per poi “passarle a bella”), le foto, i biglietti dei viaggi e tutto quello che avesse avuto per me, in quel momento, un’importanza vitale.
Lo realizzai al “Corso de Manualidades” che si tiene ad Arequipa due volte all’anno, con decine di espositori che mostrano le loro tecniche e le insegnano a curiosi, maniaci delle “manualidades” e donne incinta annoiate, ahaha!
Impiegai quasi 4 ore per mettere insieme tutti i pezzettini dell’angelo, dipingere ed incollare la copertina e, quando giunse l’ora della rilegatura dissi “Speriamo che sia femmina“, perchè l’unico nastro disponibile sul banchetto era rosa.
La mia amica Sarah, un’americana trasferita in Perù con una borsa di studio in un micro museo del Canon del Colca, mi accompagnò durante parte di quella lavorazione, alternando un cono di pop corn ad uno spiedino di fragole ricoperte di cioccolato. Adesso è tornata in Connecticut con suo marito – ndr –
Questo invece è un cosa da appendere alla porta: era di legno ed io decisi i colori e la decorazione, fatta di oggettini in gesso sempre colorati da me. Ormai avevamo già deciso il nome e ce lo misi su, sperando che presto la mia bambina avrebbe avuto anche una stanzetta tutta sua dove appenderlo!
Mio fratello dice che il disegno sembra quello di una bambina delle elementari, ma a me piaceva…
E comunque, i più bei lavoretti fatti a mano restano sempre quelli di mia zia che, come dico io, sa fare TUTTO e anche quest’anno ci ha sorpresi.
Le decorazioni nella sua casa (dove ci siamo riuniti per Natale) erano tutte fatte a mano e tutte speciali: dall’albero alle candele ai segnaposto sul tavolo.
E a dare il benvenuto, un alberello particolare, fatto con rami secchi e gomitoli di lana, sul pianerottolo:
La zia Anna quando è nata Ginevra le aveva ricamato un bel bavaglino, e per queste feste si è presentata con dei nuovi regali davvero speciali:
Per Natale, una borsetta deliziosa ed una fascia per la testa (che purtroppo temo non porterà mai perchè non sopporta niente, su quella testa piena di ritrose!) fatte all’uncinetto:
e per Befana una calza in pannolenci con applicazioni che porta con sè tutta la meraviglia della semplicità!
Poi, come se non bastasse, ho scoperto che anche la mia cugina acquisista svedese è una brava “sferruzzatrice“: ha confezionato due splendidi cappelli di lana di alpaca per le nostre bambine, uguali ma in colori diversi.
E naturalmente non possiamo tralasciare la mia nonna, che ancora una volta ci ha accolte con degli splendidi maglioni fatti a mano che la faranno da padrone nella sezione “Nell’armadio“, nonostante tutta la “roba di marca”, puah!
Ah, quant’è bello FARE!