Nello stanzone unico della casa, come in ogni bilocale che si rispetti, si trovano: la sala, la camera da letto e la “cameretta per i bimbi”. Il tutto consiste rispettivamente in: un tavolo grande, una libreria, un tavolino per il pc, un attaccapanni; un letto matrimoniale, un paio di mobili-cassettiere, un mobiletto con la tv ed il karaoke, uno specchio grande; un lettino singolo ed un paio di cilindri raccogligiocattoli. Per fortuna l’armadio é una stanzino a parte, grande abbastanza da contenere anche l’asse da stiro.
Ora, con tutta la passione e la volontá possibili, in uno spazio del genere non é che ci siano poi tante possibilitá di disporre i mobili in maniera troppa particolare…ma io ci ho provato!
Li ho spostati due o tre volte, sempre attenta alle regole base del tipo “non dormire con i piedi verso la porta”, “testa a sud”, “niente specchi davanti all’entrata”, finché non mi son sentita soddisfatta. E allora ogni spazio aveva la sua vita a parte e l’insieme aveva senso ed equilibrio.
Quando pensavamo come sarebbe stato con l’arrivo di un figlio nostro, mi rifiutavo categoricamente di continuare a vivere in uno spazio tanto ridotto, ma quando poi i discorsi si son fatti realtá la situazione é cambiata.
Al momento non ci sono possibilitá di cambiare casa e quindi bisogna semplicemente arrangiarsi.
Avevamo pensato di comprare un lettino per la nostra gordita, ma dato che la situazione é temporale (tra un paio di mesi, infatti, io e la piccola ritorneremo in Italia), ho pensato che avremmo potuto lasciarla dormire nel letto della “cameretta” circondandolo di cuscini e riducendolo a dimensione neonato.
Ho preso i suoi lenzuolini, il cuscino della sua culla, il pupazzo con la puzza della mamma, la copertina fatta a mano dalla bisnonna ed ho cercato di ricreare un ambiente il piú gradevole possibile.
Eppure la mia bambina LI’ non ci vuole dormire.
All’inizio pensavamo fosse per il cambiamento, forse uno spazio troppo freddo, il mal di pancia, anche la preferenza ovvia del lettone. Ma non sembra essere cosí.
Un giorno che stava nella carrozzina si addormentó pacifica come mai, solo peró se la si lasciava “fra la camera e la sala”.
Abbiamo ripetuto l’esperimento varie volte ed ormai é dimstrato: dorme serena in QUEL punto e continua invece a lamentarsi e piangere ogni volta che la appoggiamo nella “cameretta”.
Allora ho tirato le somme: é una programmazione genetica per cui le regole del Feng Shui si sono impresse inconsciamente in mia figlia e ora non puó assolutamente riposare sugli incroci di certe energie.
Mi sto facendo un film? Puó darsi, ma come si dice qua: estamos cagados!