Oggi siamo andate al circo.
Per lei era la prima volta e sicuramente si aspettava qualcosa di diverso (mi ha chiesto se ci sarebbe stato il forzuto coi tatuaggi sulle braccia), ma probabilmente anch’io mi aspettavo qualcosa di diverso.
Lo spettacolo raccontava attraverso (pochi) numeri acrobatici la storia di un folletto a cui i pirati avevano rubato il sommergibile, mentre la regina del mare lo aiutava a ritrovarlo.
Lo show era sponsorizzato da una nota catena di supermercati la cui promozione diceva: ogni 10 soles di spesa, un buono per acquistare l’entrata a solo 10 soles. Ora, che il costo dello spettacolo fosse di 10 soles, con o senza buono, me lo aveva giá detto un’amica che ci era andata prima, peró quando sono arrivata mi é piombato davanti un tipo, in mezzo alla strada, che mi ha allungato due biglietti dicendo: “Prenda, biglietti a solo 10 soles e non fa la fila per la biglietteria.” Mentre tiravo fuori i soldi mi é venuto un attimo un dubbio e ho chiesto: “Ma son buoni?!” Erano buoni e cosí siamo entrate.
Mentre mi guardavo intorno, un’altra anima buona ha cominciato ad indicarmi il miglior posto possibile, per poi mettermi in mano un pacchetto enorme di popcorn. “Costa 5 soles”. “Ma io non li voglio”. “Ma si é seduta dove ho detto io!” ” E quindi devo pagare il pizzo?!”
Non ho comprato i popcorn e neppure nient’altro di quello che vendeva e costava tutto indistintamente 5 soles (anche la bottiglietta dell’acqua), nonostante gli innumerevoli venditori abbiano continuato a offrirci di tutto per tutta la durata dello spettacolo, rompendo pesantemente i cosiddetti…
Ma era tutto parte dello show, anche il pagliaccio che vendeva spade luminose e la gattina che ti faceva le foto (per poi vendertele, ovviamente, a 5 soles); di uno show piuttosto mediocre in cui peró la gente sembrava impazzita: gridavano e applaudivano come se non avessero mai visto uno che sa fare il salto mortale (ma forse qui mi frega il fatto che noi ci allenavamo con Jury Chechi) e allora mi son detta: peró, che grande soddisfazione per questi artisti! Obbravi!
E proprio mentre stavo per tirar fuori la mia parte buona, ecco che la regina del mare tira sul palco un tipo qualunque del pubblico e comincia a strusciarsi, a fare mosse da reggaeton e ammiccamenti sessuali con cui la gente é andata letteralmente in delirio e io, invece, ho pensato: Ma cazzo! Ma ‘sto sesso lo devono sempre mettere proprio dappertutto?! E badate che io non sono certo una moralista, peró penso che alla fine ci sono barzellette divertenti anche se non sono sporche… o no?!

Poi arriva l’intervallo e allora comincio a guardarmi intorno e anche lí non posso evitare di notare tutta una serie di scene giá viste piú volte: la mia vicina che si rifá il trucco tirando fuori dalla borsa un’altra borsa strapiena di rossetti, specchietti, pettine e bigodini (!), mentre la signora seduta poco piú avanti riempie il biberon della piccina con il succo di frutta. Un passo avanti perché mi é capitato spesso di vederli pieni di Inca Cola!!
Comunque, la pausa si fa interminabile e la mia crucchetta (vedi facebook per capire) comincia ad avere sonno, ma finalmente ecco che arriva il nuovo numero: 12 bei morenotti a torso nudo pronti a scatenarsi al suono del djembé. “Mamma ho sonno, andiamo a casa?!” MA COME?! Proprio ora?! Eh no dai!
E ce l’ho fatta: ho visto il ballo negroide, i pattinatori vestiti da bagnanti anni ’60 e l’happy ending. Il folletto ha ritrovato il sommergibile e la regina del mare ha trovato l’amore, nascosto sotto i panni del pirata Roberto.
Ovvia, e anche questa é andata!