La casa dove stiamo adesso (siamo ospiti in attesa di ristrutturare la nostra) ha una caratteristica meravigliosa: un’intera parete della cucina è a vetro. Con vista sui campi di fronte!
Ginevra passa ore a guardare le pecore, i tori ed i cagnolini che si muovono nei campi e io, con lei, mi concentro invece sui contadini che lavorano la terra. E mi sono resa conto che, per la prima volta nella vita, ho avuto la possibilità di seguire tutte le varie fasi del lavoro della terra; qualcosa tanto naturale, basilare eppure tanto sconosciuto!
Quando ero piccola c’era mio nonno che lavorava il nostro grande orto per raccogliere qualche verdura, patate, curare gli alberi da frutto.
Ora invece ho potuto seguire da vicino “la cura del campo” in grande scala, scattando foto nei diversi momenti di lavoro.
Tre mesi fa c’era la “disinfestazione” e le pecore che pascolavano tranquille ogni mattina. Poi si è avvicinato il momento del raccolto e allora tutto si è trasformato in uno splendido spettacolo diviso in atti ben definiti: l’enorme campo suddiviso in sezioni in cui si riunivano i lavoratori (tutti coperti di stoffe protettrici, testa, viso, fino ai piedi) con le varie macchine. In quei giorni non c’erano animali in giro e le persone si muovevano ordinate come in una danza, raccogliendo qui e lì con ritmo perfetto.
Una volta terminato il raccolto, sono comparsi i tori (tutti con le corna rigorosamente limate): un solo giorno per ripulire per bene la zona, pascolando nella parte centrale e poi via libera alle pecore, che però stavolta erano “guidate”: si tira un filo nella parte da ripulire e loro da lì non escono, finchè il sottile limite viene spostato più in là dalle pastorelle. E via così fino a ripulire tutti i bordi del campo.
Il giorno dopo arriva il camion che raccoglie le tonnellate di aglio riunite in enormi borse di plastica appoggiate qua e là e dopo scatta una giornata in cui chiunque può entrare e raccattare quello che è rimasto qua e là. E allora spuntano i vicini, ma anche gente mai vista, che si sparpagliano chini nello spazio con borsine che si fanno via via sempre più gonfie.
Ed ecco che ci si prepara già per la prossima semina: la fertilizzazione avviene ancora con il guano, appoggiato in grandi montagne che diventano via via sempre più piccole mentre i contadini sparpagliano tutto con l’aiuto di grandi ciotole.
Il giorno dopo arriva il trattore che rimescola tutto e la mattina seguente la terra appare completamente bagnata, irrigata per bene grazie al fiumiciattolo che scorre proprio sotto le nostre finestre.
Insomma, una gran bella lezione di vita che sfila ogni giorno davanti ai miei occhi!